“Immagina di avere 6 o 7 anni e che di fronte a te c’è tua madre….”

Immagina di avere 6 o 7 anni e che di fronte a te c’è tua madre. Immagina, poi, che lei ti dica: “Sono più contenta di te quando tu….

Immagina, ancora, di avere 6 o 7 anni e dimmi: “Da che cosa mamma era spaventata? Che cosa proprio non voleva per te?

Queste sono due delle domande che utilizzo di più nella mia pratica clinica per comprendere le spinte e le ingiunzioni che orientano la vita della persona che ho di fronte.

Le Ingiunzioni sono proibizioni o comandi negativi, un “Non” ai bisogni, comportamenti, sentimenti del bambino. Essi provengono generalmente dallo stato dell’Io Bambino del genitore e sono comunicate a livello non verbale ed in modo non consapevole da parte dei genitori, quando gli stimoli provenienti dal figlio sono vissuti come minacciosi o sono in competizione con i bisogni del Bambino del genitore. Le ingiunzioni sono dunque in relazione alle sofferenze personali del genitore e ai suoi vissuti. I Gouldings identificano 12 ingiunzioni: Non esistere, Non essere te stesso, Non essere piccolo, Non crescere, Non farcela, Non (è rischioso), Non essere importante, Non appartenere, Non essere intimo, Non pensare, Non sentire, Non essere in salute.

Il modello ridecisionale dell’A.T. enfatizza la lettura fenomenologica dei messaggi che vengono trasformati dalla persona nel corso della sua vita. Alcune ingiunzioni difficilmente potranno essere costruttive e protettive, soprattutto se toccano il diritto di esistere e di essere se stessi. Il bambino però potrebbe comunque accettarle, allo scopo di mantenere la relazione con l’adulto significativo, assicurandosi così la propria sopravvivenza.